Il Percorso delle Cento Fontane di Sinagra si snoda lungo la regia trazzera, rivestita di basole in pietra, che da Sinagra portava ad Ucria. Ci si immerge così in una natura incontaminata: il microclima è gradevole, l’ambiente è salubre e la vegetazione è ricca soprattutto del verde dei noccioleti e dei vecchi palmeti, alcuni anche di epoca araba.
Le fontane censite sono anche più di cento e costituiscono un patrimonio inestimabile per questo piccolo centro.
Ogni anno la Pro loco, in collaborazione con Legambiente, organizza una giornata dedicata al “Percorso delle cento fontane”, occasione per conoscere Sinagra e i suoi tesori di pietra ricchi di storia. Solitamente, prima tappa è la "Pietra di San Leone", luogo dove secondo la leggenda si sarebbe svolto un incontro tra San Leone e il diavolo, come testimonierebbe una croce sulla pietra, tuttora visibile. Segue il settecentesco palazzo della famiglia di Beniamino Joppolo (letterato, artista e drammaturgo, originario proprio di Sinagra), con le tre fontane ottocentesche: una serviva per lavare i panni, una per abbeverare gli animali e l'ultima per irrigare gli orti e il giardino degli aranci. Si prosegue giungendo alla "Fontana da rocca", in contrada Arcona, e alla “Fontana Cusumano”, dalla quale sgorga un'acqua limpida e fresca che serviva la contrada Santa Maria Xilona, dove insiste una grandissima vasca che raccoglieva le acque delle sorgenti usate per gli orti della zona. Ultima tappa è la “Fontana Gullino”, la cui acqua era considerata terapeutica.