Nel bacino dell'ennese sono numerose le aree minerarie attrezzate, ossia quelle zone di riqualificazione relative al funzionamento di bacini minerari che interessano uno o più Comuni.
Ne segue un elenco con le più significative.
Floristella-Grottacalda
Comuni di Enna e Piazza Armerina.
E’ uno dei più grandi siti minerari siciliani, la cui apertura risale ai primi dell’ ‘800. Di proprietà della famiglia Pennisi di Acireale fino al 1963, poi passata in mano all’Ente Minerario Siciliano, la miniera di Floristella ha continuato la sua attività fino al 1987.
L’importanza di questo parco è data dalla sua rilevanza storica e dalle preesistenze architettoniche di ambedue le miniere. Inoltre in esse si ha la piena conoscenza e consapevolezza delle varie tecniche estrattive che ha seguito la storia della cultura zolfifera.
Gaspa- Latorre e Pagliarello
Comune di Villarosa.
L’importanza di questo parco è legata all’estrema rilevanza ambientale dei luoghi.
Zimbalio- Giangagliano
Comune di Assoro.
Significativa in questa zona mineraria la presenza di alcuni reperti di estrema importanza (il castelletto in legno in Zimbalio, con meccanismi delle gabbie comandati da funi piatte) e il valore ambientale dell’area (i valloni di Assoro che esprimono una certa austerità in linea con l’ambientazione mineraria).
Baccarato Pintura Mazzarino
Comune di Aidone.
Si tratta di tre miniere di piccole dimensioni, situate a poca distanza l’una dall’altra, chiuse nel 1963. Rimangono visibili solo alcune strutture come i “calcheroni”, un’enorme torre per la “gabbia”, ossia una sorta di ascensore, e alcuni resti delle strutture ferroviarie. Qui potrebbe essere valutato un intervento di riqualificazione dell’area, sia per la presenza di tali manufatti, sia per l’ambiente circostante.
Miniera Faccia Lavata
Comune di Leonforte.
Vi si possono osservare qui i forni “Gill”, sistema relativamente recente di fornaci per lo scioglimento dello zolfo.