La sua attività comincia già all’età di cinque anni quando, a seguito della morte prematura del padre, si vede costretto ad alternare le proprie giornate tra studio e lavoro.
Dopo la licenza elementare, segue gli insegnamenti della pregiata e qualificata scuola di Comiso, a quindici chilometri da Ragusa, frequentando le botteghe dei migliori maestri carradori come i Puglisi, e i Floridia.
All’età di diciassette anni apre bottega a Grammichele, ma la inattesa chiamata alle armi lo costringe dopo qualche anno a chiudere l’attività e partire.
Dopo pochi mesi arriva il congedo, perché figlio unico e orfano di padre. Ritornato a Comiso in un momento propizio alla diffusione del carretto siciliano, torna a dedicarsi alla costruzione di nuovi carri ma soprattutto al sostegno della famiglia.
Nel puntuale e meticoloso svolgimento del proprio lavoro, viene contattato da vari committenti e tra questi ha la fortuna di incontrare alcuni nostri concittadini che affascinati dalla sua manovalanza, gli propongono di aprire bottega ad Agrigento. Per più di quindici anni lavora ininterrottamente costruendo carretti nuovi ma soprattutto dedicandosi molto alla manutenzione di quelli che già lavoravano. Dopo qualche anno di inattività connessa alla nascita della motorizzazione, si risveglia l’estro che lo sprona a rispolverare gli attrezzi con l’intento di lasciare una testimonianza delle proprie opere e un ricordo di se alla propria famiglia.
Oggi che non c’è più ha lasciato al figlio Marcello una collezione di cinque carretti in ottimo stato di conservazione, risultato di un artigianato certosino, svolto con fatica ed umiltà, che racchiude schegge di una millenaria tradizione, trasfuse in una maestria sapiente e bene affinata.