U Trunfu è un gioco che utilizza il mazzo di carte dei "tarocchi siciliani". La pratica ludica assume varianti e dettagli che possono differire tra i vari Circoli di gioco d'Italia e di Sicilia.
In Europa l'introduzione dei mazzi di carte e di conseguenza dei giochi avviene nel ’300 dal regno mamelucco di Egitto e Siria. Il mazzo di tarocchi, di invenzione italiana (Corte viscontea di Milano e Corte estense di Ferrara) consisteva nell’addizione di 26 carte a un mazzo italiano di 52, raggiungendo il numero di 78. Nel gioco dei tarocchi i 21 trionfi funzionano da briscole e di fatto è con l’invenzione di queste carte che nasce il concetto stesso di briscola.
Secondo il Dummett il significato dei Trionfi va ricercato nel “ruolo che queste carte hanno nel gioco” e non nello studio delle loro immagini, queste ultime scelte perché facilmente “memorizzabili” per i giocatori e tratte dai repertori della cultura delle corti rinascimentali italiane, dove alchimia, occultismo influenzavano necessariamente il simbolismo iconografico degli artisti.
In Sicilia fu il Vicerè di Sicilia Francesco Gaetani, Duca di Sermoneta nel 1663 ad introdurre il gioco nell’isola (Marchese di Villabianca).
I Tarocchi siciliani, diversi da quelli usati a Bologna, Ferrara, Milano, sono stati molto influenzati sulla forma dai "Gallerini", che era il nome siciliano dato al gioco dei Tarocchi proveniente da Firenze.
Fu nell'Ottocento con la diffusione dell'occultismo e dell'arte divinatoria che i Tarocchi furono interpretati alla luce della Cabala portando avanti una forte componente magica.
Grazie agli studi di Michael Dummett fu scoperto che in Sicilia si giocava ai tarocchi, con regole e con un mazzo di carte assolutamente originali (Tortorici, Barcellona Pozzo di Gotto, Mineo, Calatafimi).