Nerina Chiarenza ha raccolto l’eredità di almeno quattro generazioni di fabbricanti di carretti siciliani e lei fin da bambina ne ha appreso l'arte. In ogni suo pezzo trapela l'amore e la passione per il suo lavoro ed sempre ben disposta ad offrire, a chi voglia apprendere, parte dei suoi segreti e della sua esperienza.
Da sempre appassionata di disegno e pittura, ha iniziato la sua carriera professionale negli anni ’70, destando notevole scandalo poiché in quegli anni, in un piccolo paese siciliano come Aci Sant’Antonio, era impensabile che una donna lavorasse, e poi soprattutto in un campo tradizionalmente maschile come quello del carretto. Ma l'appoggio e l'aiuto del marito, suo più grande sostenitore, le ha concesso di proseguire nella sua attività e raggiungere alcuni importanti traguardi, partecipando a varie esposizioni sia in Italia che all'estero.
Ha ricevuto importanti riconoscimenti durante la sua carriera, tra cui:
- Premio Internazionale “Etna D’Oro” per la Pittura Folkloristica nel 1979: “Per il prestigio che con i suoi colori ha saputo dare alla più autentica tradizione del folklore siciliano”;
- “La Clef de l’exportation” (Annèe de la Qualitè), a Parigi nel 1981;
- Premio per la divulgazione del “Made in Italy” sul mercato tedesco alla Mostra dell’artigianato Italiano, svoltasi a Francoforte nel 1985.
Nei suoi carretti, oltre alla decorazione con motivi geometrici e/o fitomorfi e antropomorfi di tutti gli elementi, di particolare pregio risultano le sponde, in cui riproduce principalmente racconti cavallereschi: c'è sempre il paladino, eroe fedele ai propri principi e innamorato della bella Angelica; a tal proposito afferma: “Amo molto il personaggio di Orlando perché fedele ai suoi principi fino alla morte e sinceramente innamorato della bella Angelica”.
Essendo molto legata alla sua città si è sempre rifiutata di esporre le sue opere al museo di Palermo, Agrigento e Acitrezza perché il suo desiderio è che restino patrimonio di Aci Sant'Antonio.