Le celebrazioni in onore della Madonna della Visitazione iniziano un mese prima la festa del 2 luglio. Infatti, a partire dal 2 giugno, alle sei del mattino, le campane suonano per richiamare i fedeli che si recano, spesso a piedi scalzi, al Duomo. Segue recita della Coroncina della Madonna della Visitazione e S. Messa. Il 29 giugno viene commemorato l’arrivo della statua della Madonna in città con una solenne funzione: alle 19.30 la porticina che chiude la nicchia viene aperta e, all’apparire della statua della Madonna, "i Nudi" la acclamano a gran voce. Portata giù dalla nicchia, viene issata su un piccolo fercolo e portata in processione fino all’altare maggiore, dove Le vengono tolti la corona, il manto e gli ori e viene rivestita con il cosiddetto "corredo giornaliero". Il 2 luglio, dopo la scampaniata e la prima Messa delle 6.30, le altre messe si susseguono senza interruzione. Dopo l’ultima messa delle 13, viene allestita la vara, il grande fercolo chiamato anche "nave d’oro" perché rivestito in oro zecchino: alla presenza di poche persone e con le porte della chiesa chiuse, la statua viene coperta dai fasciuna, fasce di panno rosso sulle quali sono cuciti monili d’oro, donati nel corso dei secoli dai fedeli alla Madonna come ex-voto. Infine, Le viene posta sul capo la corona d’oro e smalti, un gioiello di inestimabile valore, realizzato da valenti orafi siciliani nel 1652. Verso le 17 la chiesa viene riaperta ai fedeli. Alle 19 inizia la grande processione: in testa alla sfilata un grandissimo e pesantissimo stendardo, seguono bambini con l’abito della Prima Comunione e numerose donne che compiono il viaggio a piedi scalzi, per penitenza o per ringraziare la Madonna di una grazia ricevuta. Seguono poi i confrati delle confraternite della città, i simulacri di San Michele Arcangelo e di San Giuseppe (tra i quali si interpone la grande insegna dello Spirito Santo) e, infine, la vara della Madonna, seguita dalla banda, dalle autorità civili e militari e da una folla di fedeli. La processione sfila tra due ali di folla, lungo il tradizionale percorso cittadino, fino alla Chiesa di Montesalvo. Quando la Patrona passa tra i suoi fedeli, questi la salutano e fanno piovere dai balconi petali di rose e bigliettini multicolori inneggianti a Maria, Patrona del popolo ennese. Arrivata nella Chiesa di Montesalvo, la statua viene spogliata del prezioso mantello e degli ori e issata sull’altare maggiore, dove rimarrà per due settimane circa. Ai portatori, stanchi e sudati, vengono offerti vino e mastazzola, caratteristici biscotti impastati con il miele. La manifestazione termina poi con i fuochi d’artificio.