Le vare rappresentati di Misteri della Passione di Cristo di Pozzo di Gotto sono 13 gruppi statuari in legno di antica fattura, tra queste, quella raffigurante il Cristo che cade sotto il peso della croce, è attribuita a Matteo Trovato e realizzata nel 1870-71. Si distinguono: A cena, U Signuri all'ottu, U Signuri 'A colonna, L'Accia Omu, U Signuri ca Cruci, L'incontru cu Marta, Maria e Maddalena, U Signuri a' Cascata, U Signuri spugghiatu d'i Giudei, U Signuri a' Cruci, 'A Pietà, I simboli della Passione, U Signuri Mottu, A Ddulorata.
Anche i gruppi sculturei di Barcellona sono 13, ma di più recente realizzazione in cartapesta e in gesso. Si distinguono i gruppi scultorei de 'A cena, U Signuri all'ottu, Pretorio di Pilato, U Signuri a Culonna, L'Accia Omu, U Signuri a' Cascata, Cristo incontra la Veronica, U Crucifissu, 'A sceca, 'A Pietà, Cristo posto al Sepolcro, U Signuri Mottu, A Ddulorata. Tra queste la più antica è quella realizzata nel 1871 da Don Carmelo Vanni rappresentante l'Ultima Cena ('A cena)
Vexilla Regis: gli antichi versi in latino dell'inno di esaltazione e adorazione della Croce quale "Vessillo del Re", attribuiti a Venazio Fortunato (530-600 d.C.), vescono di Poitiers , compongono il canto che in dialetto viene denominato Visilla. La complessa escuzione polivocale dei Visillanti di Barcellona Pozzo di Gotto è così descritta da I. Macchiarella: «prevede una prima sezione melodica, eseguita alternativamente da cantori solisti. Segue una seconda sezione dove la parte melodica è eseguita dai due cantori all'unisono ed è accompagnata dal coro che, formato a sua volta da più cantori all'unisono, si muove su diversi gradi della scala [musicale]. In fase di cadenza finale interviene anche una terza parte, detta u iautu (l'alto) che si muove all'ottava superiore rispetto alle note realizzate dal coro».