La Settimana di Pasqua a San Cataldo ha inizio la sera della Domenica delle Palme alle 18, u Signuri lassa lassa la catina, viene portato in processione solenne dalla chiesa della Madonna Santissima delle Grazie nell’abitazione della famiglia prescelta da cui si muoverà per l’intero anno, con cadenza settimanale, in altre abitazioni private. La Domenica delle Palme il Crocifisso ritorna nella Chiesa di Maria SS. delle Grazie, per la funzione dell’Agonia e, a seguire, la processione che lo porterà nell’ennesima abitazione per l’anno a seguire. La commemorazione della passione del Cristo ha inizio il mercoledì con l’imponente corteo storico che coinvolge oltre 200 figuranti, con bighe, la corte di Erode, legionari romani, sacerdoti, principi e il popolo ebreo. Il corteo si apre con la scena del processo a Gesù e, attraverso dei commoventi quadri plastici, sono messi in scena momenti della passione di Cristo, dall’imposizione della croce sino al momento dell’incontro al Calvario con le pie donne. I riti della Settimana Santa proseguono il giovedì con la processione dei simulacri dell’Addolorata e di San Giovanni che vanno alla ricerca del Nazareno sostando in ogni chiesa del paese. Le due sculture sono condotte sino alla Chiesa du u Ratu dove si trova il Cristo morto. All'arrivo della Vergine, la porta della chiesa viene improvvisamente chiusa e la banda inizia ad intonare, u Chiantu di Mari, il Pianto della Madre, una marcia funebre dal forte contenuto emozionale. Il venerdì santo è il giorno più ricco di avvenimenti. Alle prime luci del mattino il clero e le confraternite si apprestano a prender parte alla Processione del Cristo, e la giornata prosegue con la “Processione delle Vare” e il tradizionale Ncuntru del Nazareno con l’Addolorata e San Giovanni. Il momento culminante e più teatrale è la cosiddetta Scinnenza, sacra rappresentazione di rievocazione della passione, morte e deposizione del Cristo, che chiude le celebrazioni della giornata. La domenica di Pasqua, la commemorazione del mistero della morte e resurrezione di Cristo terminano con “La Giunta,” l’incontro della Madonna con il figlio resuscitato, alla presenza dei Sampauluna o Santuna, raffiguranti gli undici apostoli. Dei giovani robusti, coperti in parte all’interno di queste macchine scultoree in cartapesta, conducono i Santoni a prelevare il Cristo resuscitato dalla Chiesa du U Ratu, per condurlo all’incontro con la Vergine.