Alfio (III secolo – Lentini, 10 maggio 253), Cirino (III secolo – Lentini, 10 maggio 253) e Filadelfo (III secolo – Lentini, 10 maggio 253) sono stati tre fratelli gemelli, figli di Vitale e Benedetta, due patrizi di fede cristiana nati a Vaste in provincia di Lecce: i tre giovani, uccisi durante l'epoca delle persecuzioni ordinate dall'imperatore Decio, sono considerati santi martiri dalla Chiesa cattolica che li ricorda il 10 maggio, giorno corrispondente al loro martirio.
Le notizie che possediamo sulla vita e sul martirio dei tre fratelli, Alfio, Filadelfo e Cirino, il cui culto è molto diffuso in quasi tutta la Sicilia Orientale fin dall'alto medioevo, sono contenute in un manoscritto datato al 960 d.C. e conservato alla Biblioteca Vaticana proveniente dal monastero di Grottaferrata.
Dopo la morte, la storia delle reliquie dei tre fratelli è strettamente collegata con la storia di San Fratello e di Lentini. Fu, infatti Costantino, XIII vescovo di Lentini (787), che, intimorito dai pericoli di una imminente invasione musulmana, fece trasferire in gran segreto le sacre reliquie presso il Santuario Normanno nell’area dell’acropoli di Apollonia (attuale San Fratello). Le sacre ossa vestirono un ruolo significativo nel territorio, dato che già nel XII secolo si narra dell’esistenza del “Santuario dei Tre Santi sul Monte Vecchio” e del successivo cambio del nome della cittadina in “San Fratello” in onore dei tre “Santi Fratelli”.
Nel 1611 Papa Paolo V concesse l’autorizzazione a recitare gli Officia dedicati ai tre santi durante la messa in occasione della festività. Si diffuse così il ciclo dei festeggiamenti in onore dei tre santi che si svolgono dal 1° maggio all’11 maggio a Lentini e Trecastagni, la 1° domenica del mese di maggio a S. Alfio, entro i primi 15 giorni a San Fratello. Seguendo l’ipotesi degli storici, è probabile che a San Fratello le ossa furono portate dai monaci basiliani di San Filippo di Fragalà per sottrarli alle devastazioni arabe, giunte ormai anche alle porte del monastero. La tradizione narra che fu un pastore a ritrovare le Sacre Reliquie dopo che S. Alfio gli aveva indicato in sogno il luogo esatto dove scavare. In seguito le reliquie vennero devotamente custodite nella Chiesa Madre in una cassa d'argento e venne istituita la festa del 10 Maggio in onore dei Santi Patroni Alfio, Filadelfio e Cirino, caratterizzata dalla tradizionale cavalcata che precede la processione al Santuario Normanno sul "Monte Vecchio".