San Fratello, un tempo chiamata Apollonia, è una storica cittadina in provincia di Messina posta sui Monti Nebrodi a circa 640 metri sul livello del mare. Fondata da Adelaide di Monferrato che vi trasferì una comunità lombarda, prima della frana del 1922 era considerata una città di culto con 27 edifici sacri tra conventi e monasteri. L'odierno paese trae il nome dai tre Santi fratelli, Alfio, Cirino e Filadelfio, martirizzati, sotto l'imperatore Valerio. San Fratello è anche nota per il suo dialetto gallo-italico, testimonianza del passaggio nella città siciliana di coloni provenienti dal Nord Italia.
Inserita nel contesto naturalistico del parco dei Nebrodi, le aree non boschive sono destinate al pascolo di bovini, ovini, caprini e dei cavalli sanfratellani che vivono allo stato brado. Ogni anno viene organizzata una giornata dedicata esclusivamente al cavallo “sanfratellano”, straordinario animale autoctono. Alcuni studiosi sostengono che la razza derivi da cavalli siciliani (equus sicanus) famosi nell'antichità e citati dai greci e dai romani. Altri affermano che discendano dai cavalli che i Lombardi avevano lasciato al seguito della Regina Adelaide di Casale Monferrato, terza moglie di Ruggero I. Questa teoria è confermata da alcune caratteristiche della razza, molto simili a quelle dei cavalli svevo-germanici e lombardi, anche se, a causa degli incroci e dell'adattamento ambientale, il Sanfratellano ha mutato i propri caratteri somatici.
Le prime notizie di incroci fatti per migliorare le caratteristiche risalgono ai primi decenni del 1800 quando esemplari di razza sanfratellana vennero incrociati con stalloni di origine tedesca, inglese, maremmana e salernitana.
Da allora è stato fatto un lungo lavoro per l'esaltazione delle doti di robustezza e resistenza alle fatiche e per adeguare gli esemplari all'ambiente nel quale la popolazione viene allevata allo stato brado. In particolare emerge che, nell'ultimo secolo, il Sanfratellano è stato incrociato con stalloni di derivazione inglese e orientale (1925) allo scopo di correggere alcuni difetti (statura modesta) senza però ingentilire le forme. A partire dal 1935 furono introdotti nelle stazioni selezionate sei stalloni di cui uno derivato orientale (Bricco), uno Maremmano (Zello) e quattro derivati inglesi (Dardo, Errante, Elini, Maccarese) allo scopo di fissare i caratteri acquisiti. I prodotti di questi stalloni furono impiegati per il meticciamento interraziale e completarono, quindi, la formazione dell'attuale modello del Cavallo Sanfratellano. Attualmente la popolazione di Cavalli sanfratellani ammonta a circa 5000 unità, con circa 1600 fattrici.