La festa di San Michele Arcangelo chiude il periodo delle feste estive di Palazzolo Acreide. Infatti ci sono state: la festa di San Paolo il 29 giugno, quella di San Sebastiano il 10 agosto, la Madonna Addolorata la terza domenica di settembre.
Il 28 settembre, che è il giorno della vigilia della festa liturgica, avviene la “sciuta ra cammira”, cioè l’apertura della tenda che copre la cameretta dove è custodito il simulacro del Santo tutto l’anno sull’altare maggiore, e questo viene spostato leggermente più avanti.
Il sabato, che è il giorno della vigilia della festa esterna, nel pomeriggio avviene il Giro di Gala al quale partecipano sbandieratori, majorettes, diversi corpi bandistici, il corteo degli stendardi ed il gonfalone.
La domenica successiva al 29 settembre, alle ore 11 i ragazzi del comitato organizzatore della festa lanciano le caratteristiche mongolfiere da loro stessi realizzate.
Alle ore 13 avviene la “sciuta” cioè il simulacro del Santo, che poco prima è stato posizionato sul fercolo a spalla, esce dalla chiesa per iniziare la processione e vengono lanciati gli “nzareddi”, che sono lunghe strisce di carte di diversi colori che creano magnifici effetti scenografici cadenti a pioggia attorno alla statua accompagnati da fuochi d’artificio, mentre i numerosi fedeli presenti sulla piazza con le braccia alzate verso il Santo lo invocano ad alta voce.
Le urla dei portatori e dei confratelli si alzano all'aria e, mischiandosi con la musica delle bande musicali, con i colpi di tamburo da parte degli sbandieratori in costume medievale e dai colpi di mortaio sparati a ripetizione nel cielo palazzolese, fanno capire che la lunga Processione diurna ha inizio. Il Simulacro, attorniato dagli stendardi e dalle bandiere di color giallo della "Confraternita di San Michele", viene seguito sia dalla stessa "Confraternita" sia da tanti pellegrini che, solo per la loro riconoscenza a "San Michele" per il loro "Voto di Grazia Ricevuta", camminano a piedi scalzi su di un asfalto reso caldissimo dal secco sole autunnale
Il simulacro, nella processione diurna, viene portato a spalla nuda per le vie del quartiere, preceduto da lunghi stendardi.
Il giro è molto faticoso sia per i portatori che per i pellegrini scalzi che, tra le salite delle ripide viuzze montane dei quartieri limitrofi alla Chiesa, devono sobbarcarsi un'enorme fatica data anche dall'arsura del sole; ma loro solo per l'amore verso "San Michele" continuano imperterriti a camminare, pregare e invocare il Santo. E nel frattempo vengono alzati numerosi bambini al "Santo" per essere benedetti e ancor più numerose sono le banconote e l'oro offerto a "San Michele" durante le soste in cui i portatori giustamente si riposano.
Molte donne che partecipano alla processione fanno il viaggio scalze e lungo il percorso avviene la denudazione dei bambini, cioè questi vengono spogliati e sollevati davanti alla statua, in segno di affidamento alla protezione dell’Arcangelo per salvaguardarli dal male. Il Santo rientra in chiesa verso le ore 14.
La sera il simulacro, che è stato montato sul carro trionfale, viene portato in processione per le vie del paese ed a conclusione della festa, a tarda notte, avviene un grandioso spettacolo pirotecnico fuori paese.
Durante tutta la settimana successiva vari cori animano le celebrazioni liturgiche dell’Ottavario e S. Michele rimane sull’altare maggiore ben a vista.
La domenica seguente, ultimo giorno dell’Ottavario, il Santo viene rimesso all’interno della cameretta e ricoperto col velo.